Falle nella Ricerca Genomica scrutinate su Twitter

di Juanne Pili.

Recente conversazione su Twitter mette in dubbio le conclusioni di uno studio di genomica.

twitter genomica

Si accende così il dibattito sul metodo migliore per discutere pubblicamente possibili errori nella ricerca. Yoav Gilad, genetista presso l’Università di Chicago, il mese scorso ha tweettato gli errori fondamentali nella progettazione e analisi dei dati di uno studio del Dicembre 2014 portato ad una conclusione infondata, sulle somiglianze genetiche tra topi ed umani.

Gilad e il suo co-autore Orna Mizrahi-Man, bioinformatico presso lo stesso istituto, da allora hanno dettagliato la loro nuova analisi dei dati, nella loro rivista, in cui gli articoli vengono apertamente scrutinati dopo la pubblicazione. Michael Snyder, un genetista della Stanford University e co-autore del documento originale, si distingue per lo studio della sua squadra e le sue conclusioni sostenendo che Gilad ha rotto le “norme sociali” della scienza, inviando inizialmente un critica su Twitter. Gilad si difende sostenendo che ha usato il social network per mettere in evidenza il suo lavoro, che altrimenti sarebbe stato trascurato.

Il documento originale è stato pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences (PNAS) dai membri del ENCODE (Enciclopedia degli elementi del DNA) – consorzio, che ha confrontato i profili di espressione genetica nei topi e nell’uomo. Nelle loro conclusioni emersero che le comunanze tra topi e umani erano state sovrastimate, mostrando l’abisso genetico tra topi e uomo. Questo renderebbe la sperimentazione sui topi più problematica. Come afferma lo stesso Snyder:

«Ha sollevato un polverone … Un sacco di persone hanno investito nei topi come modello biomedico».

Gilad è stato incuriosito dallo studio, perché le sue conclusioni erano in contrasto con quelle di molti altri studi che hanno confrontato l’espressione genica. Così ha chiesto i dati “in brutta” degli autori di ENCODE, rilasciando un tweet che comprendeva grafici e una tavola rappresentativa.

Si apre, forse, una nuova strada nel mondo della ricerca, coinvolgendo i social media nella verifica dei dati. Che possa essere un bene o un male è ancora tutto da scoprire.

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